Approvato il Decreto Scuola: al via le novità per il 2025/2026

16 Luglio 2023

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Decreto Scuola, un provvedimento che introduce misure urgenti in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 e per dare concreta attuazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di un testo ancora in bozza e, quindi, soggetto a modifiche, ma già ricco di novità rilevanti che toccano diversi aspetti del sistema scolastico italiano.

Tra i punti più importanti c’è la stretta sui cosiddetti “diplomifici”, quegli istituti privati che rilasciano titoli di studio senza rispettare i requisiti di legge. Il governo vuole rafforzare i controlli e mettere un argine a un fenomeno che mina la credibilità dell’intero sistema educativo.

Ma le novità non si fermano qui. Il decreto introduce anche nuove disposizioni per le assunzioni dei docenti. In particolare, si prevede che i candidati idonei – cioè coloro che hanno superato le prove concorsuali ma non sono risultati vincitori – possano essere inseriti nelle graduatorie fino a coprire il 30% dei posti messi a bando, a condizione che abbiano raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per superare la prova orale. Questo vale a partire dai concorsi banditi nel 2023 e sarà in vigore per un triennio. Gli elenchi serviranno per assegnare i posti che resteranno vacanti dopo le immissioni in ruolo ordinarie, seguendo un criterio cronologico basato sulla data di pubblicazione delle graduatorie.

Per garantire maggiore efficienza nella gestione delle nomine, viene inoltre introdotto un meccanismo di decadenza automatica per i docenti che non firmano il contratto entro cinque giorni dall’assegnazione della sede, o comunque non oltre il 1° settembre se la nomina arriva dopo il 28 agosto. In questi casi, il docente perderà la posizione acquisita e non potrà ottenere altri incarichi a tempo determinato per lo stesso anno scolastico.

Dal 2026/2027, poi, i docenti idonei nei concorsi banditi dal 2020 potranno essere inseriti in elenchi regionali aggiornabili ogni anno. Questi elenchi saranno utilizzati solo in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie e permetteranno un’assunzione rapida, da concludersi tra il 28 agosto e il 1° settembre.

Sempre in tema di assunzioni, per l’anno scolastico 2025/2026 è stata confermata la proroga delle immissioni in ruolo dai concorsi PNRR, con scadenza fissata al 31 dicembre 2025, per rispettare le tempistiche previste dal piano europeo e garantire la copertura dei posti vacanti.

Il decreto affronta anche la questione delle scuole paritarie, inasprendo i controlli e limitando la possibilità di creare classi terminali “collaterali”. D’ora in poi, ogni istituto potrà attivarne solo una per ciascun indirizzo di studio già esistente, e solo con autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale. La richiesta dovrà essere motivata e presentata entro il 31 luglio. Questa misura punta a contrastare il fenomeno della “piramide rovesciata”, in cui si registra un alto numero di iscritti solo negli ultimi anni di corso, sintomo di un’offerta formativa poco strutturata e orientata più alla certificazione che all’istruzione reale. In assenza di autorizzazione, le scuole non potranno avviare le lezioni né accettare nuove iscrizioni, nemmeno in attesa di provvedimenti cautelari, come spesso accaduto in passato.

Novità anche sul fronte degli esami di idoneità. Gli studenti potranno sostenerne al massimo due per anno scolastico. Se la verifica copre due anni di studio, la commissione dovrà essere presieduta da un membro esterno nominato dall’Ufficio scolastico regionale. Entro sessanta giorni dall’approvazione del decreto, sarà emanato un regolamento ministeriale con le modalità di controllo volte a garantire la regolarità delle prove.

Sul piano amministrativo e tecnologico, il decreto impone alle scuole paritarie l’obbligo di digitalizzare tutti gli strumenti di gestione scolastica: pagelle elettroniche, registri online e protocolli digitali saranno obbligatori, sostituendo definitivamente i supporti cartacei, ancora troppo diffusi secondo quanto emerso da recenti ispezioni.

Infine, un’attenzione particolare viene rivolta alla formazione dei docenti. Un milione di euro, provenienti dal Fondo nazionale per la lotta alla droga, sarà destinato a corsi specifici sulla prevenzione delle dipendenze. L’intervento riguarderà sia le sostanze stupefacenti sia le dipendenze comportamentali, come quelle legate all’uso eccessivo di social network, smartphone o giochi online. L’obiettivo è rafforzare la capacità educativa delle scuole secondarie su temi oggi sempre più centrali per la crescita e il benessere degli studenti.

In sintesi, il nuovo Decreto Scuola segna un deciso passo avanti verso un sistema scolastico più trasparente, efficace e in linea con le sfide educative attuali.